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Il planetario di Archimede e la ruota dentata di Olbia( parte 1)

Siamo ad Olbia, precisamente nella piazza mercato della città, è l’estate del 2006 e l’archeologo Giuseppe Pisanu durante uno scavo ritrova insieme a dei frammenti ceramici, anche un oggetto strano, rugginoso, difficile da capire!

L’Archeologo Rubens D’Oriano della Soprintendenza per i Beni Archeologici notò, guardandolo attentamente, la presenza di una ruota dentata.

Iniziano anni di ricerche e studi interdisciplinari che coinvolgono anche l’Ing. Giovanni Pastore, uno degli esperti che ha lavorato sull’oggetto insieme alla Soprintendenza per i Beni Archeologici, lui è un ingegnere meccanico docente di Costruzioni Meccaniche presso le Facoltà di Ingegneria Meccanica di alcune Università.

Inizialmente Giovanni Pastore pensa ai resti di un ingranaggio simile a quelli presenti nel meccanismo di Antikytera e nell’Astrolabio Bizantino, ma dopo un accurato restauro ecco la sorpresa!

I denti non sono a profilo triangolare, ma curvi!

E’ uno shock!

Sembrava di avere davanti un ingranaggio moderno dei nostri giorni, concettualmente perfetto, frutto di studi matematici che noi abbiamo scoperto a partire dal XVII secolo grazie agli studi di vari scienziati moderni.

Diciamo subito che i denti triangolari utilizzati nel meccanismo di Antikythera permettono si la rotazione e l’accoppiamento degli ingranaggi ma in modo grossolano e non preciso, questo per via dell’eccessivo gioco tra i denti che può causare anche la probabilità al meccanismo di impuntarsi.

L’ingranaggio ritrovato ad Olbia con i suoi dentri curvi non ha questi difetti, diventando perfetto, esattamente come quelli moderni!

L’Ing. Pastore dice ” chi ha realizzato la Ruota di Olbia aveva conoscenze molto avanzate, dalla matematica all’astronomia, per cui il costruttore della ruota dentata di Olbia ha anticipato le conoscenze di quasi 2000 anni”.

Ma non è finita qui, questo ingranaggio è realizzato in Ottone e non in Bronzo come su quello di Antikythera e quello Bizantino.

L’Ottone era conosciuto già dal 700 a.C. ma era difficile da realizzare ed era quindi una lega preziosa, probabilmente anche per questo Anthikythera era stato realizzato in bronzo, per il minor costo e la facilità di realizzazione.

Ma perchè il costruttore, in questo caso ha voluto usare la lega di Ottone?

Noi oggi sappiamo che l’ottone è tra le migliori soluzioni per realizzare ingranaggi meccanici piccoli e di precisione, le sue caratteristiche meccaniche sotto sollecitazione sono ottime, non si piega e non si deforma.

Chi ha costruito questo ingranaggio era un genio, il cui sapere già poche generazioni dopo si è perso, anche con la costruzione di Antikythera e poi con l’Astrolabio Bizantino.

Possiamo dedurre questo perchè già gli ingranaggi di Antikythera presentano conoscenze scientifiche e tecniche inferiori, vedi i denti triangolari e la lega di Bronzo.

Entriamo nei dettagli e iniziamo subito con le datazioni di alcuni fatti:

La morte di Archimede a Siracusa avviene nel 212 a.C.

La datazione stratigrafica dove è presente l’ingranaggio di Olbia è inquadrabile nel 160 – 150 a.C.

Il meccanismo di Antikythera è databile al 82 a.C. circa.

Bene, quindi l’ingranaggio ritrovato ad Olbia è stato realizzato molto prima del meccanismo di Antikythera, quindi sottolineiamo due cose importanti:

a- il meccanismo che integrava l’ingranaggio di Olbia era piu vecchio del meccanismo di Antikythera.

b- Il meccanismo di Olbia era piu moderno e sofisticato del meccanismo di Antikythera.

Tutto questo ci mostra che il costruttore dell’ingranaggio di Olbia aveva conoscenze superiori al costruttore del meccanismo di Antikythera, questo conferma che c’èra già una decadenza nelle conoscenze scientifiche.

Entriamo nei dettagli di questo oggetto ritrovato:

La ruota dentata di Olbia ha un diametro di 43 mm e 55 denti ed è realizzata in ottone e cosa importantissima ha i denti curvilinei come quelli moderni che usiamo oggi.

Tutto questo non ha eguali nel meccanismo di Antikithera, questo ci fà capire che i costruttori del meccanismo di Antikythera e poi del meccanismo Bizantino non avevano copiato questo precedente meccanismo, usarono materiale più scadente, denti triangolari e cinematismi calcolati in modo differente!

I 55 denti sono divisibili solo per 5 e 11 è quindi molto probabile che questo ingranaggio sia stato utilizzato per realizzare una catena cinematica di ruote dentate per creare rapporti di trasmissione utili ai calcoli astronomici; Si tratta dei famosi numeri irrazionali.

Il ragionamento matematico è lo stesso che adoperavano i costruttori di orologi ma usando numeri razionali, i quali partendo da una ruota motrice, calcolavano il numero dei denti delle ruote condotte.

Abbiamo capito che l’ingranaggio ritrovato ad Olbia è più vecchio di quello di Antikythera, ma è più moderno, cioè è realizzato utilizzando Ottone e denti curvilinei. Doveva essere parte di un congegno per il calcolo dei movimenti astronomici molto avanzato, simile a quello di Antikythera, quindi poteva predire il movimento del Sole, della Luna, le eclissi e i movimenti dei cinque pianeti visibili.

Senza ombra di dubbio siamo davanti ad una mente geniale e incredibilemente moderna!

Chi ha realizzato l’ingranaggio di Olbia va oltre ogni immaginazione, come abbiamo visto aveva delle capacità e conoscenze davvero straordinarie, doveva essere un genio!

Chi poteva essere il geniale costruttore?

Probabilmente è stato Archimede di Siracusa, il più grande scienziato della storia, colui che si prendeva gioco di Eratostene e degli altri dotti della bibblioteca di Alessandria. Un genio assoluto!

Questa prima parte si conclede quà, nel prossimo video parleremo degli indizi che portano ad Archimede, che mori’ nel 212 a.C a Siracusa, quindi solo qualche decennio prima della datazione attribuita all’ingranaggio ritrovato ad Olbia.

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