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Antikythera meccanismo di 2000 anni fa ( parte 2)

Continuiamo a parlare del meccanismo di Antikythera, in questa seconda parte vediamo alcuni dettagli della sua costruzione e cercheremo di rispondere alle domande piu importanti, per esempio chi può aver costruito questo meccanismo ?

Vi ricordo che il meccanismo di Antikythera era grande quanto un vocabolario, era dentro una scatola realizzata in legno e poteva predire il momento delle eclissi del sole e della luna, la posizione del sole, della luna e dei cinque pianeti visibili.

Il meccanismo era un ingegnoso sistema di ingranaggi e ruote dentate realizzate in bronzo e veniva azionato manualmente con un ruotino.

Iniziamo adesso a ragionare su chi può aver costruito questo congegno tenologicamente molto complesso ma per farlo non abbiamo altra alternativa che studiare e cercare di capire la matematica utilizzata e i modelli dei cicli astronomici che ci sono alla base di questo progetto, insomma per capirne il fuzionamento dobbiamo sapere che conoscenze aveva chi l’ha costruito.

Già Price e poi Wright con la tomografia ai raggi x avevano capito che nel pannello posteriore il quandrante in alto con struttura a spirale, è suddiviso in 235 mesi, quindi il ciclo metonico.

Questo era un calendario lunare basato sul ciclo Metonico, cioè 19 anni solari corrispondono a 235 mesi lunari medi. Infatti il quadrante è costituito da una spirale suddivisa in 235 caselle, i mesi! La lancetta si muove attraverso tre coppie di ingranaggi che partono dal movimento del sole, tutti i meccanismi epicicloidali del ciclo metonico sono calcolati per avere una risoluzione 5 volte maggiore rispetto a quella del sole.

Sostanzialmente vuol dire che 19 rotazioni complete dell’idicatore del sole, corrispondono a 5 rotazioni complete della lancetta del ciclo di Metone, con queste 5 rotazioni il ciclo si completa passando per tutte e 235 le stazioni dei mesi.

Il calendario metonico era stato scoperto da Metone nel 432 a.C.

In questo stesso quadrante abbiamo altri due quadranti piu piccoli con due piccole lancette, queste mostravano il calendario Callippico e il calendario olimpico suddiviso in quattro parti che ruota ad una velocità che è un quarto di quella del sole.

Quindi dopo 4 giri dell’indicatore del sole si ha un giro completo della lancetta dei giochi olimpici, mostrando che sono passati quattro anni.

Il ciclo callippico è stato inventato da Callippo nel 330 a.C. E si basa sull’equivalenza che 76 anni solari corrispondono a 940 mesi lunari medi.

Nella parte in basso abbiamo il secondo quadrante che indica il ciclo di Saros, cioè un periodo di 6585 giorni dopo le quali le eclissi di sole e luna si ripetono nello stesso giorno.

Infine abbiamo il ciclo di Exeligmos, che conta un periodo di 19756 giorni, cioè tre volte il ciclo di Saros.

Questo perchè il ciclo di Saros non è formato da un numero intero di giorni, quindi ad ogni ciclo cè un ritardo di 8 ore nell’eclisse, ma sappiamo che dopo tre cicli di Saros l’orario sarà nuovamente corretto.

Le catene di ingranaggi sono costituite da ruote dentate perfettamente calcolate nel loro numero di denti per trasformare i cencetti teorici in movimento meccanici, per fare questo viene usato un sistema differenziale epicicloidale.

Per esempio la lancetta delle fasi lunari si basa su un meccanismo differenziale collegato al perno della lancetta del movimento del sole dove il numero dei denti è calcolato per avere una velocità di rotazione di 12,368 quella del sole.

Vi faccio notare che il meccanismo differenziale è stato visto la prima volta intorno al 1400 nei primi sistemi di orologio e poi brevettato nel 1827 da Pecqueur.

I meccanismi relativi al movimento dei cinque pianeti visibili sono stati risolti solamente nel 2021, partendo dalla scoperta nel 2016 di due numeri scritti nella parte frontale.

Infatti a causa delle parti mancanti nella parte frontale i ricercatori potevano solo ipotizzare come era stato costruito.

Ma nel 2021 un gruppo di ricercatori dopo 5 anni di lavoro risolve i segreti anche della parte frontale relativa al movimento dei cinque pianeti, scoprendo qualcosa di eccezionale!

Scoprono i due numeri primi utilizzati per calcolare il numero dei denti nelle ruote dentate dei meccanismi, questi sono il 17 per mercurio e venere e il 7 per marte, giove e saturno.

Grazie a questi due numeri primi, il geniale costruttore è riuscito a creare tutti i movimenti dei 5 pianeti realizzando le moltiplicazioni con delle piccole ruote dentate invece delle grandi ruote che necessitavano per calcolare i cicli dei pianti che richiedevano molti denti e quindi ingranaggi di grandi dimensioni!

Insomma siamo davanti all’opera di un genio con enormi conoscenze di matematica, fisica e astronomia e poi anche un grandissimo ingegnere meccanico diremmo oggi.

Chi l’ha costruito ?

Prima di tutto sappiamo che siamo intorno all’ 80 a.C. E quindi il meccanismo è stato costruito in questi anni probabilmente, qualcuno ha ipotizzato sia l’opera del geniale Archimede, ma le date non tornano, infatti lui è morto nel 212 a.C. E molto prima che Ipparco compi il lavoro sulle anomalie lunari.

Abbiamo due indiziati, il primo è Posidonio di Rodi, scienziato e storico di primo livello, basti dire che aveva calcolato la circonferenza della terra e la distanza dal sole e dalla luna.

Si trovava a Rodi nel 92 a.C. E poi andò a Roma soggiornandovi per due anni nel 87 e 86 a.C.

Cicerone nel De Natura Deorum scrive “ Supponiamo che qualcuno rechi in Scizia o in BritannialasferacostruitadalnostroamicoPosidoniocheriproduceesattamenteilmotodiurnoe notturno del sole, della luna e dei cinque pianeti: chi, pur in mezzo a così oscurabarbarie,esiterebbe ariconoscerein quella sferaun prodotto della ragione?”

In questa frase Cicerone ci stà dicendo a chiare lettere che Posidonio aveva costruito proprio una sfera che riproduceva il movimento del sole, della luna e dei cinque pianeti visibili!

La sfera che lui cita, non significa che avesse la forma di una sfera come molti pensano, ma è il termine tradotto dal greco che Cicerone dà ai “ costruttori di sfere” cioè la pratica di costruire modelli che imitano la geometria e i movimenti dei corpi celesti.

Dobbiamo aggiungere altro ?

Altri invece sostengono che il meccanismo sia stato realizzato dai discepoli di Ipparco da Nicea che visse pure lui a Rodi.

Ipparco mori nel 120 a.C. Ed è lui che ha teorizzato il modello sulle anomalie lunari presente nei calcoli del meccanismo.

Io ritengo che a Rodi, il modello teorizzato da Ipparco fosse conosciuto dai discepoli della sua scuola ma sicuramente anche da Posidonio che soggiornò a Rodi nel 92 a.C. Quindi circa una decina di anni prima della presunta data di costruzione del meccanismo.

Come è possibile nel I sec a.C. Avere queste conoscenze ?

La politica adottata dai Tolomei ha creato un miracolo che probabilmente non ha eguali nella storia, durante il periodo ellenistico gli scienziati sono riusciti a trasformare le osservazioni in modelli matematici e poi a sua volta in meccanismi meccanici straordinari.

Sono tanti i nomi da ricordare, certamente Archimede e poi Ipparco, capace di tradurre e leggere le tavolette babilonesi si ritrovò in mano le migliaia di osservazioni degli astronomi babilonesi durate secoli.

Poi tanti altri nomi a cui dedicheremo delle puntate apposite, ma tutti che avevano come centro del sapere, la biblioteca di Alessandria.

La distruzione della biblioteca è stata la fine di tutto, dopo soli due secoli chi riesce a trovare i resti di questi studi non è piu in grado di capirli, bisogna aspettare 1500 anni affinchè qualcuno reinventi un orologio con gli stessi meccanismi e altri che riscoprono teorie fisiche, matematiche e astronomiche che avevano scoperto i grandi geni del periodo ellenistico.

L’argomento è complesso ma affascinante, ci ritorneremo con altri dettagli e considerazioni, concludo anticipandoti che c’è un altro ritrovamento sensazionale che ha a che fare anche con il meccanismo di Antikythera, sono andato a vedere questo manufatto al museo, nel prossimo episodio il protanista sarà uno dei più grandi geni della storia, Archimede!

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